Thursday, 25 April, 2024

Un’intervista inedita al Prof. Luigi Di Bella


Con emozione ho ritrovato un’intervista, mai pubblicata, che uno studente di Medicina, L.M., gli fece il 28 Aprile del 2002. Certo dell’interesse dei lettori, ho pensato di riprodurne i passi più significativi.

Lo studio non è grande, per terra ci sono dei tappeti, le pareti sono piene di quadri e libri. Sembra che la stanza ci abbracci affettuosamente. Il Professore entra e, invece di sedersi dietro alla sua scrivania, si appoggia col braccio sinistro allo schienale della mia sedia, rimanendo in piedi per tutta la durata del colloquio. Purtroppo l’emozione iniziale un po’ mi tradisce ed il mio tono di voce non è certo squillante come avrei voluto: appare evidente che lo scienziato ha qualche problema di udito. Accendo il registratore ed incomincio a chiedergli della melatonina.

Domanda – Professore, lei è uno dei più grossi studiosi al mondo di melatonina1. Lei ha ampliato ancora lo spettro di funzioni e di utilizzi della sostanza, inserendola nella sua Multiterapia come farmaco antitumorale e in più scoprendo che la Melatonina è uno straordinario stimolatore e regolatore della piastrinopoiesi. Credo in particolare che quest’ultima scoperta, da sola, le varrebbe un Nobel.

Risposta – La melatonina ha una formula chimica che fa già capire la sua ecletticità d’azione. Tanto per cominciare, interviene sulla distribuzione delle cariche elettriche delle formazioni corpuscolate delle cellule. Ho spedito all’estero più di un lavoro al riguardo, ma non l’hanno molto considerato. Ho incontrato nei congressi mondiali molta gente che diceva di darmi ragione: sorrisi, e compiacenti, e congratulazioni, e cordialità e vaghe promesse; salvo poi essere snobbato e messo in un cantuccio senza fare nemmeno tanto rumore. Per quanto riguarda il meccanismo d’azione della melatonina c’è n’è più di uno: basta pensare alla sua formula chimica, da una parte il gruppo metossilico dall’altra quello acetilaminico. Una struttura del genere ha una possibilità di adattamento e di azione davvero meravigliosa. Il substrato principale è comunque la membrana del megacariocita: nella sintesi piastrinica, questa membrana aumenta notevolmente di lunghezza e, mentre aumenta, si frammenta e si segmenta, dando origine alle membrane delle future piastrine. Tutto il processo è promosso e stimolato dalla melatonina. Ma l’azione, come dicevo poco fa, si svolge anche sulla carica elettrica, quindi coinvolge anche gli scambi cationici. Insomma, si tratta di una serie di azioni ampie e complesse.

Domanda – Ora vorrei che lei mi parlasse un poco dei retinoidi. Lei ne è uno dei maggiori studiosi al mondo, so che i suoi primi studi in proposito risalgono addirittura al 1940!

Risposta – Sono una categoria di sostanze – risponde Di Bella – delle quali fanno parte la vitamina A, il Betacarotene e l’estere dell’acido retinoico. L’azione delle tre sostanze è sinergica e complementare, quella dell’una è legata imprescindibilmente a quella dell’altra. Se ciascuno di questi tre composti è somministrato da solo, risulta inefficace. Se non fossero insieme in quelle proporzioni, non agirebbero così come agiscono. Il betacarotene si può dire che svolga quasi un’azione permissiva nei confronti dell’acido retinoico, aprendogli la strada e consentendogli di agire nella crescita cellulare. Purtroppo l’importanza dei retinoidi nel tumore è capita poco.

Domanda – Eppure – intervengo – qualche luminare dopo averla pesantemente attaccato ed infangato negli anni scorsi, ha avuto anche il coraggio di impossessarsi di questi suoi studi e di usare i retinoidi in qualche forma di leucemia, spacciando il tutto come una propria grande scoperta e incontrando persino entusiastiche reazioni sui giornali.

Risposta – La risposta di Di Bella è amara: “Non sorpende. No, davvero non sorprende. D’altra parte quando una persona ricopre un’elevata posizione nella società ed ha le spalle coperte (come molti primari oncologi), può permettersi il lusso di dire tante stupidaggini senza essere censurato. La possibilità di raccontare frottole è proporzionale alla carica che nella società riveste l’individuo. Questa è saggezza spicciola, della quale tutti siamo a conoscenza, ma che però è proibito esternare troppo: può essere anche pericoloso, per tutte le ritorsioni che si pososno avere. D’altra parte, lei capisce: se lei si azzarda a guarire un tumore maligno, poi mi spiega le case farmaceutiche quali dividendi daranno da quel momento in avanti? E tutto il circuito di interessi collegato con le case? Le ragioni dell’ostilità sono anche queste.

Continua, stavolta meno ironico e più sconsolato.

Ma cosa puoi fare in questi casi? Cosa puoi fare? Insegnare dal nulla una cura ad una classe medica, imporla alla Medicina ufficiale che per anni ha remato contro di te e non si capisce per quale motivo dovrebbe rimangiarsi tutto ciò che ha detto? E ancora oggi parliamo di chemioterapia! Ancora oggi! Non vogliono capire che ci sono malattie, come ad esempio il Linfoma maligno non-Hodgkin, che io definisco malattie stupide, che curate a dovere e seguite con qualche visita ogni tanto, guariscono tranquillamente. La verità è che fino ad un certo punto si è tollerati: se si superano certi limiti, si è fatti fuori dal sistema.

Domanda – Professore, nella futura mia pratica medica, mi piacerebbe seguire i suoi principi, non solo scientifici, ma soprattutto morali. Mi guarda un po’ intristito:

Risposta – Seguire questi ultimi, sarà molto più difficile.

L’incontro, questo magico e indimenticabile incontro, finisce qua. Mi chiedo quale sia la più grande qualità del Professore, se il suo carattere di ferro o la passione sconfinata per il suo lavoro, vissuto come una missione. C’è una dote che si stacca sulle altre, una dote rara, che personalmente ricerco in ogni persona che incontro, affogando spesso nella delusione di non averla trovata. Questa dote, preziosissima, si chiama umanità.


Qualche considerazione

La chiarezza di idee e la capacità di dire con poche parole cose che altri non si sognano di comunicare nemmeno scrivendo o parlando per una vita, emergono prepotentemente. Si palesa anche, con drammatica evidenza, la causa degli infiniti errori concettuali e clinici in tema di cancro, e la ragione dei cinquant’anni di desolanti fallimenti nella lotta contro i tumori: la latitanza, nello scoraggiante panorama medico scientifico contemporaneo, di una mentalità e di una cultura così vasta, di un indirizzo rigorosamente fisiologico.

Fisiologia, ovviamente, secondo l’accezione di un Luigi Di Bella, base fondamentale e tessuto interconnettivo ed inter-esplicativo di tutto il sapere medico: dalla chimica organica alla chimica inorganica, dalla biologia generale a quella molecolare, dalla fisica alla chimico-fisica, dalla clinica medica all’endocrinologia, dalla farmacologia alla patologia generale ed alle patologie speciali. Cristalli focali degli infiniti aspetti dei fenomeni vitali, fatti confluire dalla Fisiologia in un’unica visione composita ed aggregata. Questa è una delle stimmate della grandezza di Luigi Di Bella e della rivoluzione che ha portato nel mondo della Medicina. Se non si comprende questo, di lui non si è compreso nulla.

Al di fuori di questa concezione, inaccessibile per l’ordinarietà intellettuale e spirituale e per una routinaria preparazione, stanno solo superficialità, presuntuoso dilettantismo, empirismo deteriore, parzialità prospettica, che in campo scientifico significano soltanto una cosa: rimanere alla stanga e scambiare lucciole per lanterne. Il chimico vede una porzioncina, il biologo ne scorge un’altra, il farmacologo un’altra ancora, per non parlare del clinico medico e del semeiotico, di per se autentiche talpe della Medicina, accomunati tutti dall’impossibilità di capire e di capire che non capiscono, ingessati come sono nell’angustia asfittica del proprio ristretto orizzonte.

Si spiega quindi il motivo per il quale il Prof. Di Bella, pur nella sua inimitabile umiltà, abbia scritto: “Non conosco alcun laureato in grado di comprendere adeguatamente e tanto meno far progredire la mia concezione scientifica”.

Tornano, drammaticamente attuali, le parole con le quali lo Scienziato iniziò il suo intervento al Convegno Nazionale sulla Melatonina a Monza, nel giugno del 1996: “Coloro che più parlano e scrivono sulla melatonina, sono proprio quelli che meno di tutti ne hanno compreso l’azione!

La verità di questa affermazione si riconfermò più volte, successivamente. Tra l’altro quando, qualche anno dopo, mio padre ricevette per posta uno scritto con strane idee sulla melatonina, scritto al quale preferì non rispondere per non urtare la suscettibilità dell’estensore. Sul retro della busta, con biro rossa, espresse però il suo giudizio: “Ecco un altro che ha capito tutto…!. È avvilente. Medici, dopo anni ed anni di professione, che dimostrano un’ignoranza così spietata (triplice sottolineatura) e scrivono stupidaggini del genere!”.

Uno scoiattolino che scimmiotti la potenza ed il ruggito del leone, al massimo potrà rallegrare il prossimo facendogli fare qualche risata. Di questo mi parlava, lo scorso primo luglio, un carissimo amico nostro e di papà, l’unico – al di fuori della famiglia – che beneficiasse della sua totale fiducia e confidenza: il solo medico, insieme a mio fratello, che trenta anni fa abbia imparato a prescrivere il MDB seguito personalmente dall’ideatore della terapia.L’indignazione gli accendeva il viso ed ingrossava il suo vocione dallo schietto accento bergamasco:

“Come si fa ad affrontare con tanta faciloneria un campo così sconfinato come quello della predisposizione ai tumori, con le centinaia, le migliaia di cause che interagiscono; e sono cause che può capire solo un fisiologo… un fisiologo come tuo padre, voglio dire? Lui parlava di legame di idrogeno come base fondamentale della vita, di gruppo metossilico e di gruppo acetilaminico della melatonina, di membrana delle piastrine ricavata da quella dei megacariociti… c’è un mondo intero che si spalanca davanti alle sue scoperte sul potenziale di membrana e gli scambi cationici! Tuo padre parlava di efficacia fattoriale e non sommatoria delle componenti della terapia – questo non l’ha capito nessuno – del perché solo con quelle percentuali di axeroftolo, betacarotene e acido transretinoico la sua soluzione di retinoidi ha l’efficacia che ha, dei chaperons, delle citocalasine, del neuropetide Y… e dobbiamo sentir parlare di predisposizione e prevenzione dei tumori quando da quello chescrivono si capisce che tutto questo per loro è arabo? Ma mi facciano il piacere! Come osano! Come o sa no! Reiter – lui si, è un’autorità per la melatonina – quando rivedeva il Professore ai congressi rimaneva in adorazione e se lo abbracciava come un bambolotto. Al congresso mondiale sulla Pineale, dove c’erano i 28 scienziati più eminenti, gente come Klein, Gupta, Cardinali, la Arendt ecc, Reiter urlò al microfono: “È il mio amico Luigi il vero padre della melatonina“.
Beh, pensa che quando eravamo a Tubingen e papà stava facendo la sua comunicazione, lo stesso Reiter – mica uno scalzacane qualsiasi neh – voleva intervenire per fare un’osservazione. Uno scienziato francese che era seduto tra me e lui, lo ha trattenuto per la manica e, indicando il Professore, gli ha detto: “Lascia stare, lascia stare, che quello è troppo grosso anche per te“. Ma scherziamo? Questa è pazzia, pazzia! No, non ci siamo… queste sono bestemmie… guarda, è meglio che cambiamo discorso… mi sale il sangue alla testa a leggere certe cretinate, a vedere il nome di tuo padre… dico di tuo padre, ostia, accostato a gente… sarà brava gente… ma che è buona solo per lavare per terra, in via Marianini! Basta, basta. La verità sta in poco spazio: il Professore era un genio, è un genio… chiaro? Era almeno mezzo secolo avanti a tutti, mezzo secolo… per questo non lo hanno capito. Almeno mezzo secolo, capisci?”.

Ho cambiato davvero discorso. Anche perchè la strada è tortuosa, guidava lui e ad ogni accesso di collera seguiva qualche zig zag della macchina.


Note a piè di pagina

1. Gli interessati potranno trovare una ricca documentazione di pubblicazioni (che spaziano dalle culture cellulari in vitro fino in Vivo su esseri umani con Trial Clinici) sul sito collegato Metodo Di Bella nella sezione I farmaci utilizzati nel Metodo di Bella – Melatonina.

Di seguito viene riportato – liberamente scaricabile – il volume Dossier Melatonina – La sostanza della discordia che riporta i fatti a partire dalla scoperta della Melatonina negli anni ’50. Il volume è comprensibile e ne è suggerita la lettura anche per i non addetti ai lavori.

NOTA: Il visualizzatore che segue si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il pdf è sufficiente rilanciare la pagina. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione cliccando sul link Download [Dim. File] alla fine di ogni documento.

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A pagina 12 del precedente documento si affronta l’argomento riguardante la tossicità della Melatonina. Come riportato è oramai noto dal 1972 la non tossicità nonché la capacità di non dare assuefazione. Il dosaggio più elevato è stato dato a persone nel 1972 dagli autori Papavasiliou e Cotzias riportati nella pubblicazione Melatonin and Parkinsonism: la dose più alta ha visto ben 6.600mg (6,6g) al giorno per ben 35 giorni consecutivi con nessun effetto collaterale (al netto di una leggera sonnolenza).
I curiosi possono leggere i risultati nella pubblicazione di cui sopra degli autori citati nella tabella in basso a destra del pdf in basso (liberamente scaricabile).

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