Sunday, 01 December, 2024

Pubblicazione disponibile – “A retrospective observational study on cases of anaplastic brain tumors treated with the Di Bella Method: A rationale and effectiveness”


Come da precedente nota Tumori Cerebrali: prospettive terapeutiche con il Metodo Di Bella, il 2 maggio è stato pubblicato sulla banca dati biomedica PubMed lo studio clinico della Fondazione Di Bella sulla guarigione stabile, da otto anni con il Metodo Di Bella (MDB), di neoplasie cerebrali anaplastiche altamente aggressive, sia glioblastomi che astrocitomi anaplastici di terzo grado. In quella nota è stato riportato l’abstract della pubblicazione, in questo comunicato, alla fine di questa pagina, gli interessati troveranno la pubblicazione completa in formato PDF liberamente scaricabile. In essa sono presenti solo ed esclusivamente casi verificabili secondo i criteri richiesti dalla letteratura biomedica.


NOTA: Il visualizzatore PDF integrato si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il documento pdf non è colpa nostra o di un malfunzionamento del sito. In genere in questi casi è sufficiente rilanciare la pagina per vedere apparire i documenti. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione sul proprio computer cliccando sul link Download [Dim. File] riportato sotto ogni documento PDF.


 

Per gli interessati la pubblicazione completa Giuseppe Di Bella, Vittoria Borghetto, Elena Costanzo – A retrospective observational study on cases of anaplastic brain tumors treated with the Di Bella Method: A rationale and effectiveness. Neuro Endocrinol Lett. 2021 Nov 30;42(7):464-483 (nel titolo il link a PubMed), liberamente scaricabile è riportata di seguito in formato PDF.


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Alcune considerazioni

Nella tipologia di neoplasie di interesse per la pubblicazione in parola, a distanza di oltre 15 anni dalla sua introduzione, il protocollo standard ufficiale oggi utilizzato dalla cosiddetta “medicina ufficiale” è ancora quello di Stupp formulato nel 2005 come da pubblicazione Radiotherapy plus concomitant and adjuvant temozolomide for glioblastoma di seguito riportata:


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In 17 anni (ad oggi) nulla è cambiato e tale protocollo prevede, dopo la chirurgia e cicli di chemio-radioterapia una statistica di sopravvivenza che si aggira mediamente sui 15-18 mesi (checché ne raccontino i soloni del piccolo schermo quando è tempo di questue televisive con frutta e verdure varie, altrimenti detto: nei mesi di maggio e novembre! n.d.r.) come riportato nella pubblicazione Survival in glioblastoma: a review on the impact of treatment modalities visibile in basso:


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Questa mediana di sopravvivenza, come si accennava in precedenza, non è tuttavia sensibilmente migliorata con integrazioni varie apportate nell’ultimo decennio. Le eccezioni, peraltro rare, di sopravvivenze a due anni o oltre, sono classificate in oncologia come “lunga sopravvivenza”!

A tutt’oggi i protocolli oncologici internazionali non riescono a mantenere il controllo della progressione tumorale se non per tempi limitati, per questo motivo la prima indicazione, l’opzione standard in assoluto nella cura di tutti tumori, è chirurgica.

Se i protocolli oncologici attuali, chemio, radio, immunoterapia, anticorpi monoclonali, inibitori delle protein-tirosin chinasi FOSSERO REALMENTE EFFICACI, la chirurgia oncologica non avrebbe alcun motivo logico di esistenza (se non quello economico, dal guadagno delle operazioni)!

Oggi in assenza di valide alternative terapeutiche, le neoplasie anaplastiche cerebrali sono caratterizzate da indici proliferativi e potenziali metastatici particolarmente elevati e da conseguente alto tasso di mortalità.

La mancata valorizzazione di molecole di cui in letteratura sono ormai ampiamente documentate la tollerabilità, efficacia antitumorale e sinergismo, non consente oggi all’oncologia di mantenere, se non per tempi brevi, il controllo della proliferazione e disseminazione neoplastica.

La Fondazione Di Bella, grazie anche all’aiuto delle vostre donazioni, ha pubblicato ad oggi sulle banche dati biomediche quarantasei studi scientifici e clinici. Ignorando totalmente questi dati di fatto, documentati e verificabili, continua l’ostilità preconcetta e la disinformazione sul Metodo Di Bella, creata e voluta ad-hoc e messa in pratica da soggetti di dubbia moralità.

Ultimo in ordine di tempo l’articolo di Repubblica del 15 aprile, a nome di Caterina Giusberti, che ha riportato (ovviamente senza contraddittorio! n.d.r.) le affermazioni rilasciate nell’intervista da un luminare dell’oncologia e dal presidente dell’Ordine dei medici di Bologna, Dr. Luigi Bagnoli, che ha dichiarato:

[…] Il metodo scientifico ha dei canoni che vanno rispettati, alza le spalle […] Questo non avviene quando si parla di Novax né quando si parla di terapie non convenzionali, come quella Di Bella. È un sottobosco in cui è difficile penetrare e io non dispongo di poteri ispettivi, né di una polizia. Ho difficoltà a controllarlo, purtroppo […]

Anche l’eminente oncologo intervistato ha esternato il disprezzo per il Metodo Di Bella, il copione è sempre lo stesso.

Non avendo dato alcuna possibilità di replica (com’è consuetudine oramai nella TV e nei giornali dal pensiero eterodiretto. n.d.r.), d’uopo sono alcune osservazioni agli illustri luminari e autorevoli personaggi che hanno espresso sprezzanti e offensivi giudizi sul Metodo Di Bella, riportando di seguito dati clinici e scientifici pubblicati sulle massime banche dati biomediche (che ben conoscono, sia ben chiaro! Fanno solo finta di non conoscere, devono continuare con la pantomima – voluta o forzata – altrimenti economicamente perderebbero non poco e professionalmente verrebbero ripresi dal braccio armato del cosiddetto Ministero della Salute, ovvero il cosiddetto Ordine dei Medici. n.d.r.).

Nella pubblicazione Giuseppe Di Bella, Colori and Scanferlato – The Synergism of Somatostatin, Melatonin, Vitamins Prolactin and Estrogen Inhibitors Increased Survival, Objective Response and Performance Status In 297 Cases of Breast Cancer. Transl Biomed. Vol.9 No.1:144. DOI: 10.21767/2172-0479.100144 riportata in basso:


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è facile verificare come sia relativo a 297 casi di tumori della mammella trattati con Metodo Di Bella, documenta un notevole progresso rispetto ai protocolli oncologici in termini di risposte obiettive complete e stabili senza chemioterapia citolitica, in alcuni casi anche senza chirurgia, radioterapia, con miglioramento generalizzato della qualità di vita e assenza di rilevante e/o prolungata tossicità. Il dato più rilevante: la sopravvivenza con Metodo Di Bella di carcinomi metastatici del seno – IV stadio – a 5 anni del 69, 4% contro il 26,3% dei protocolli oncologici, riportato dal National Cancer Institute.

I risultati pubblicati in questo studio sono confermati nella relazione presentata, con una statistica più ampia di 503 casi, discussa e pubblicata agli atti alla Conference: NZBCS-2021: THE VIRTUAL NZ BREAST CANCER SYMPOSIUM At: New Zeland Project November 2021: “Observational retrospective clinical study on the application of the Di Bella Method (DBM) from 2004 to today on breast carcinomas. Preliminary data on survival improvement, objective response and performance status che è possibile consultare/scaricare qui in basso:


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Gli oltre mille casi di pazienti neoplastici che hanno avuto con il Metodo Di Bella remissioni, risposte obiettive stabili e complete, netto miglioramento della qualità di vita sono riportati in 46 pubblicazioni della Fondazione Di Bella, reperibili tra PubMed e ResearchGate, in sette pubblicazioni del Dr. Mauro Todisco alle quali aggiungere due pubblicazioni del Dr. Achille Norsa.

Alle suddette pubblicazioni vanno aggiunte le 240 pubblicazioni del Prof. Luigi Di Bella e tutte le relazioni congressuali pubblicate agli atti. Relazioni sul razionale, meccanismo d’azione, basi scientifiche, riscontri clinici del Metodo DI Bella sono state discusse e pubblicate agli atti nei congressi mondiali di oncologia di Dalian e Singapore, europei di Milano e Vienna, due a S Marino, otto in Italia…

Per non parlare delle persone che hanno reso la propria testimonianza (naturalmente tutti pazzi visionari…), e.g.:

 

Quindi per quanto tempo ancora i sudditi del “non sottobosco” vogliono continuare a fare i cretini pur di compiacere il livello superiore? Le banche biomediche ufficiali che hanno pubblicato questi dati e congressi internazionali di oncologia “non rispettano i canoni del metodo scientifico”? Anche loro rappresentano “un sottobosco da controllare con poteri ispettivi e di polizia”?

I Protocolli oncologici ufficiali, terapie autodefinite convenzionali dai soliti circoli, in base ai seguenti dati ufficiali, documentati e pubblicati dal quotidianosanità.it con un 16 per cento di sopravvivenza a 7 anni si possono considerare un successo?


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L’articolo è stato convertito in PDF, non sia mai che un giorno dicano che non è mai esistito, com’è oramai la prassi della censura. L’originale lo si può trovare all’indirizzo:

Tumori e chemioterapia. Rischio infarto per un paziente su tre

Notare come 1 paziente su 3 (il 33%!) risulti essere a rischio infarto. Sarebbe interessante andare a verificare la classificazione della morte del paziente deceduto per infarto in seguito a chemioterapia. Si perché se si classifica la morte per patologia diversa da quella tumorale, o da sua tentata guarigione con le note “terapie ufficiali di provata efficacia”, capirete che ciò che appare poi nelle cosiddette statistiche ufficiali di guarigioni, sono numeri non veritieri. Questo si un vero sottobosco da controllare con poteri ispettivi di polizia!

A proposito di censura, chi ricorda l’intervista che il Dr. Giuseppe Di Bella rilasciò all’emittente on-line Arezzo Web, ovvero Piero Rossi intervista il Dott. Di Bella (Arezzoweb.it)? Orbene, è stata naturalmente censurata perché, testuali parole, “per aver violato le norme della community di YouTube“; e sarebbero queste norme alle quali si fa riferimento? Quale in particolare?

 

Ritornando a cose meno futili rispetto alle cosiddette “norme della community”, l’asse proliferativo neoplastico è basato sul sinergismo di GH (ormone della crescita) con GF (fattori di crescita GH correlati e dipendenti) e PRL(Prolattina) come acclarato oramai da diverso tempo nelle 4 pubblicazioni che seguono (nel titolo il link alal rivista)

  1. D T Lincoln, F Sinowatz, L Temmim-Baker, H I Baker, S Kölle, M J Waters – Growth hormone receptor expression in the nucleus and cytoplasm of normal and neoplastic cells. Histochem Cell Biol. 1998 Feb;109(2):141-59. doi: 10.1007/s004180050212.

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  1. Giuseppe Di Bella, Biagio Colori, Roberta Scanferlato – The over-expression of GH/GHR in tumour tissues with respect to healthy ones confirms its oncogenic role and the consequent oncosuppressor role of its physiological inhibitor, somatostatin: a review of the literature. Neuro Endocrinol Lett. 2018 Sep;39(3):179-188.

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  1. M A Hynes, J J Van Wyk, P J Brooks, A J D’Ercole, M Jansen, P K Lund – Growth hormone dependence of somatomedin-C/insulin-like growth factor-I and insulin-like growth factor-II messenger ribonucleic acids. Mol Endocrinol. 1987 Mar;1(3):233-42. doi: 10.1210/mend-1-3-233.

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  1. Z Kahán 1 , J M Arencibia, V J Csernus, K Groot, R D Kineman, W R Robinson, A V Schally – Expression of growth hormone-releasing hormone (GHRH) messenger ribonucleic acid and the presence of biologically active GHRH in human breast, endometrial, and ovarian cancers. J Clin Endocrinol Metab. 1999 Feb;84(2):582-9. doi: 10.1210/jcem.84.2.5487.

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La mancata somministrazione della somatostatina, inibitore fisiologico del GH, (e fattori di crescita correlati), degli inibitori prolattinici, limita notevolmente l’inibizione della proliferazione e disseminazione neoplastica. Zheng-Sheng Wu, Kun Yang, Yu Wan, Peng-Xu Qian, Jo K Perry, Jean Chiesa, Hichem C Mertani, Tao Zhu, Peter E Lobie – Tumor expression of human growth hormone and human prolactin predict a worse survival outcome in patients with mammary or endometrial carcinoma. J Clin Endocrinol Metab. 2011 Oct;96(10):E1619-29. doi: 10.1210/jc.2011-1245. Epub 2011 Aug 17.


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Ma il percorso più insidioso di qualsiasi cellula tumorale è la “Mutabilità sia costitutiva che adattativa“; Russo et al. – Adaptive mutability of colorectal cancers in response to targeted therapies. Science. 2019 Dec 20;366(6472):1473-1480. doi: 10.1126/science.aav4474. Epub 2019 Nov 7.


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Per ogni mutazione le cellule tumorali diventano sempre più resistenti fino a selezionare la refrattarietà a qualsiasi trattamento, selezionando la chemio-radioresistenza, immunoresistenza, ormono-resistenza ecc.

Questa mutabilità adattativa e costituiva consente al fenotipo neoplastico di selezionare e trattenere, ad ogni mutazione, una sempre maggiore resistenza, mobilità, aggressività e indice proliferativo.

  1. L Israel – Tumour progression: random mutations or an integrated survival response to cellular stress conserved from unicellular organisms? J Theor Biol. 1996 Feb 21;178(4):375-80. doi: 10.1006/jtbi.1996.0033.

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  1. Guillaume Lambert, Luis Estévez-Salmeron, Steve Oh, David Liao, Beverly M Emerson, Thea D Tlsty, Robert H Austin – An analogy between the evolution of drug resistance in bacterial communities and malignant tissues. Nat Rev Cancer. 2011 May;11(5):375-82. doi: 10.1038/nrc3039.

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Si oppongono alle mutazioni i componenti differenzianti del Metodo Di Bella come Soluzione di retinoidi in Vitamina E, Melatonina, Vitamina D, Vitamina C e proteoglicani, elementi che esercitano una decisa inibizione delle mutazioni, con efficacia proporzionale alla precocità e regolarità del trattamento.

  1. Luigi Di Bella, Giuseppe Di Bella – Solution of retinoids in vitamin E in the Di Bella Method biological multitherapy. Neuro Endocrinol Lett. 2015 Dec;36(7):661-76.

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  1. Giuseppe Di Bella – The Di Bella Method (DBM). Neuro Endocrinol Lett. 2010;31 Suppl 1:1-42.

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  1. Giuseppe Di Bella, Fabrizio Mascia, Luciano Gualano, Luigi Di Bella – Melatonin anticancer effects: review. Int J Mol Sci. 2013 Jan 24;14(2):2410-30. doi: 10.3390/ijms14022410.

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Al mancato impiego di queste molecole segue l’incremento progressivo di resistenza alla chemio-radio-immunoterapia, anticorpi monoclonali e inibitori delle protein tirosin chinasi con incremento della mobilità, dell’indice proliferativo, aggressività e infine refrattarietà del fenotipo neoplastico ad ogni approccio terapeutico.

Le neoplasie anaplastiche cerebrali, essendo essenzialmente costituite da Cell Stem (staminali tumorali) sono totalmente refrattarie a tutte le terapie oncologiche. Le Cell Stem sono al contrario sensibili ai componenti del Metodo Di Bella: retinoidi in vitamina E, Vitamina D, Vitamina C, Melatonina, Acido Valproico, disulfiram, acetazolamide e proteoglicani.

Il Metodo Di Bella estendendo la sua attività al contrasto di molteplici reazioni vitali della biologia neoplastica, sposta l’asse terapeutico da una concezione unicamente citotossica-citolitica, dall’illusoria e utopistica eradicazione permanente di tutte le cellule tumorali, alla graduale riconversione fisiologica delle funzioni vitali deviate dal cancro, al recupero dell’omeostasi immuno-neuro endocrina. Consegue così la differenziazione delle cellule tumorali e la riprogrammazione delle staminali tumorali. Il Prof Luigi Di Bella ha affermato, e i fatti lo confermano sempre più, che:

[…] non esiste né esisterà alcun trattamento chemioterapico citotossico (né monoterapia) in grado di guarire un tumore solido, ma unicamente un Metodo, una multiterapia razionale e biologica, un complesso di sostanze sinergiche e fattorialmente interattive, singolarmente dotate di attività antitumorale atossica, che sequenzialmente o contemporaneamente agiscano centripetamente sulla miriade di reazioni biologiche della vita tumorale, riconducendo gradualmente alla normalità le reazioni vitali deviate dal cancro.

con buona pace dei “farmaci intelligenti per adulti deficienti” (dal lat. deficiens -entis, part. pres. di deficĕre «mancare»).

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