Thursday, 25 April, 2024

Corona news. Quando arroganza fa rima con ignoranza (EDIT 03/04/2020)


EDIT 03/04/2020: in queste ultime ore si è aggiunto un nuovo farmaco usato in ematologia: il ruxolitinib aggiunto in basso nell’elenco dopo il video.

La fase angosciante che stiamo vivendo ha diverse sfaccettature, con retroscena che ci sono sicuramente ma inevitabilmente sfuggono per carenza di informazione. Non possiamo far altro che attendere, fare ipotesi, ascoltare, riflettere.

In ogni evento umano può esserci qualcosa di buono, in controtendenza, e anche in questo caso é possibile che equilibri apparentemente consolidati si stiano sfaldando, lasciando spazio a qualche resipiscenza. Tutta questa solidarietà pelosa, i “ce la faremo”, i “siamo tutti sulla stessa barca”, gli ossessivi “stai a casa”, hanno per certi versi le caratteristiche di un delirio di dolosa impotenza pubblicitaria, e potrebbero far riconsiderare idee o posizioni precostituite. Non ci illudiamo, ma un pizzico di ottimismo edulcora l’amaro continuo del presente.

Tutti avrete ricevuto caterve di messaggi, link, video. Non facciamo percentuali, ma una parte di queste comunicazioni é sicuramente attendibile o contiene qualche verità, delineando uno stato di cose assai meno idilliaco e rassicurante di quanto la propaganda martellante vorrebbe farci credere. Quando le comunicazioni descritte sono documentate, non é certo il caso di scalmanarsi e urlare alla mistificazione, dato che in un panorama di assoluta mancanza di qualsiasi rimedio comprovato non é accettabile voltarsi dall’altra parte.

Con piacere abbiamo visto e ascoltato testimonianze, inviti e raccomandazioni contro corrente o inedite di medici “fuori dal coro”, stanchi di conformarsi ai diktat irradiati da potentati del farmaco. E’ veramente triste l’affannoso starnazzare “fake qui e fake là”, come tristi e preoccupanti sono le pressioni per promuovere la censura legale di qualsiasi voce discordante classificandola quale “fake”. Sulla base di quale dimostrabile e indiscutibile eccellenza scientifica e di quale provata assenza di conflitti d’interesse sarebbe lecito soffocare il diritto in vigore da più di un secolo nelle legislazioni di qualsiasi paese civile: quello della libera espressione e trasmissione di opinioni? Torquemada mon amour?

In un mondo nel quale tutti scalciano per emergere ed apparire a qualsiasi costo, senza alcuna remora morale né traccia di etica professionale e dignità personale, dire la verità procura persecuzione; mentire remunerative lodi. Per cui – diciamo a quanti sono vittime di bassezze assortite – bisogna non dolersi, ma andare orgogliosi della fanghiglia scagliata loro da roboanti parassiti.

Quando poi si consorziano, costoro possono raggiungere vette come quella della Fossa delle Marianne: Everest all’incontrario.

Eccovi presentati gli sbuffanti contro la vitamina C, la vitamina D (la cui diffusione é stata di recente ostacolata in ogni modo da una campagna sommersa, serpigna e capillare), la vitamina A. Si é andati dall’epiteto “scemenza” a quello ormai consuntissimo di fake. Peccato che queste scemenze e queste fake, come già detto, siano classici della cultura medica.

Il concetto che finalmente abbiamo sentito esprimere non solo da scienziati (veri) ma anche da clinici e medici di base (che possono essere più preparati e capaci di azzimati e onnipotenti primari) é che di fronte ad agenti patogeni con caratteristiche estremamente diversificate ed in incessante mutazione la strategia vincente può essere esclusivamente puntare ad un rafforzamento generale delle capacità di difesa dell’organismo, eventualmente in combinazione con specifici e non nocivi rimedi.

E’ un po’ come affrontare il cancro senza l’ottusa pretesa di “ucciderlo”, dato che uccideremmo prima le cellule sane, cioè noi; ma con una strategia che solo chi ha passato una vita sui libri, sul microscopio, sul paziente, e non sugli estratti conto, può comprendere: il puntare a potenziare le difese dell’organismo e delle cellule sane, inibire crescita, colonizzazione, vie di rifornimento, riproduzione delle cellule cancerose, accelerarne l’apoptosi, farle morire di inedia.

Questo il concetto: impedire loro di vivere, non tentare di ucciderle. Concetto che evidentemente disturba chi prospera sulle malattie, a volte magari senza rendersene conto. Quale la ragione di questa cecità? Come si spiega che si cammini frugando l’aria col bastone alla ricerca di quello che abbiamo sotto il naso e che costa quattro soldi? E’ proprio questo il punto? Che costa quattro soldi? Che non é brevettabile? Che non consentirebbe di rinnovare il business ogni sei-sette anni, come accade per gli elettrodomestici programmati per guastarsi? No, non possiamo pensare che vi sia tanto cinismo. Quantomeno così diffuso.

Ci sembra doveroso a questo punto citare un esempio di meritevole senso di responsabilità e amore per il sapere, invitando con insistenza i frequentatori a leggere e diffondere. Ricordatevi che la verità non é amata dal mondo dell’informazione. Dobbiamo diffonderla noi, capillarmente, tra amici e conoscenti. Se non badiamo alla nostra pelle, non ci attiviamo, non diffondiamo, prima o poi riusciranno a farci vivere come in gabbia, e noi condanneremmo a un ben triste futuro i nostri figli. Ricordiamocelo tutti!

Iniziamo da questo video, meritevole di molta attenzione per l’argomento trattato.

Il Dr. Massimo Orlandini che ha rilasciato questa dichiarazione, dopo avere contattato senza esito presunti luminari, spiega con abbondanza di riferimenti e di prove l’importanza fondamentale che può avere la Vitamina D nel contrastare questo maledetto corona virus. Come accaduto a noi e ad altri innumerevoli volte, il medico in parola rimane basito per il perdurante ignorare quanto sancito dalla letteratura, e dichiara il proprio smarrimento su come si possano snobbare oltre 1.100 pubblicazioni scientifiche in merito (cioè sulla ovvia e dimostrata capacità di questa vitamina di svolgere un’azione fondamentale, in particolare, sull’interleuchina 6).

A questo punto, specie una volta presa conoscenza di quanto segue, non crediamo sia polemico e provocatorio auspicare che esponenti parlamentari trepidi per la salute pubblica e impegnati contro la corruzione compiano i passi opportuni: sollecitando indagini della Guardia di Finanza, dando vita a commissioni d’inchiesta, presentando esposti. Non sta a noi stabilirlo. Ma facciano qualcosa. Essendo difficile immaginare che possa esservi una così profonda e diffusa ignoranza di fondamentali e consolidate acquisizioni scientifiche, non rimane che pensar male. E, come noto, il più delle volte a pensar male ci si prende. Ci vuole tanto ad avviare indagini patrimoniali interne ed all’estero?

Le due pubblicazioni che riportiamo qui di seguito riguardano:

  • La prima, la Vitamina D3 (sì, proprio quella della quale parlavamo prima…);
  • La seconda – apparsa lo scorso febbraio – è una attenta rassegna di principi attivi considerati attivi contro il Corona virus.

Come già detto in altro nostro articolo, di fronte a braccia alzate in segno di impotenza (cosa ci ha detto la “scienza” a fronte di miliardi di € fagocitati ogni anno? “Lavatevi le mani e state a casa”, tutto qui! n.d.r.) è inconcepibile l’omertà su quanto sancito da un secolo di letteratura, e inammissibile l’esultanza per farmaci non testati o già tristemente noti che vengono proposti e dai costi sempre esorbitanti riportati di seguito in ordine alfabetico (per i farmaci, ad oggi 29 Marzo 2020 ore 16:00, in sperimentazione per COVID-19).

  • Anakinra (effetti collaterali – nome commerciale Kineret) approvato l’uso in Europa nel 2002: 100 mg/0,67 ml soluzione iniettabile – uso sottocutaneo siringa preriempita – 7 siringhe: prezzo ex factory (IVA esclusa) €220,85, prezzo al pubblico (IVA inclusa) €364,49.
  • Emapalumab (effetti collaterali – nome commerciale Gamifant): al momento non si riesce a reperire il suo costo. Laddove utilizzato è riportato “Gamifant intravenous solution (5 mg/mL) is around $17,637 for a supply of 10 milliliters“.
  • Favipiravir (nome commerciale Avigan e Favilavir): autorizzato in Giappone. Al momento non si riesce a reperirne il costo.
  • Sarilumab (effetti collaterali – nome commerciale Kevzara): Nella formulazione Sc 2 Sir 1,14 ml 150 mg ha un prezzo indicativo di €1.555,28. Inoltre una attenzione particolare va posta nella somministrazione poiché, come riportato: “Il trattamento con immunosoppressori può determinare un più alto rischio di tumorigenesi. L’effetto del trattamento con Kevzara sullo sviluppo di tumori non è noto, ma negli studi clinici sono stati segnalati casi di tumore“!
  • Ruxolitinib (effetti collaterali – nome commerciale Jakavi): 60 compresse da 15mg ad un prezzo indicativo di €7.407,05.
  • Tocilizumab o Atlizumab (effetti collaterali – nome commerciali Tocilizumab, Actemra e RoActemra): approvato nel 2013, nella formulazione 4 fiale 20 ml 20 mg/ml  il prezzo (ex factory) è di €2.835,87.

Per tale motivo riportiamo oltre che il link del full text (comunque liberamente scaricabile dal presente sito) del secondo lavoro alcuni significativi stralci. L’importante é che tutti comprendano che di fronte ad un’emergenza drammatica che coinvolge il mondo intero, si lascia il microfono in mano a nullità, a marionette di case farmaceutiche e loro beneficati.

Non intendiamo qui aprire una discussione sul grado di risultati ottenibili autonomamente da alcuni rimedi farmacologici o sull’esigenza di sinergie con altri. Se ne può discutere serenamente in sedi competenti tra esperti, e non tra attoruncoli di spot pubblicitari. Vogliamo unicamente sottolineare che quanto riportiamo smentisce clamorosamente certi soffioni “boriaciferi” (più che boraciferi) e li classifica quali somari. Sempre che, come detto prima, non vi siano motivazioni ancora più gravi dell’ignoranza, o – come siamo portati a pensare – non si tratti di mix di ignoranza e disonestà.

Alla luce di queste pubblicazioni (ma ne esistono parecchie altre migliaia: basta che cerchiate voi stessi su Pubmed), appare evidente che prima di prodursi grottescamente nel preteso ruolo di scienziati, sarebbe opportuno cercare di salvare un minimo di decoro professionale e dignità. In questo periodo di forzata inattività, ci sarebbe l’opportunità di distrarsi facendo qualcosa di insolito: studiare.

La prima pubblicazione è presa dal The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology ed è (nel titolo il link a Pubmed): Daily oral dosing of vitamin D3 using 5000 TO 50,000 international units a day in long-term hospitalized patients: Insights from a seven year experience, visibile in basso nel lettore integrato.


NOTA: Il visualizzatore PDF integrato si affida a risorse esterne – nello specifico a Google Docs Viewer – pertanto se non si dovesse visualizzare il documento pdf non è colpa nostra o di un malfunzionamento del sito. In genere in questi casi è sufficiente rilanciare la pagina per vedere apparire i documenti. Ad ogni modo è sempre possibile scaricare il documento in questione sul proprio computer cliccando sul link Download [Dim. File] riportato sotto ogni documento PDF.


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Altro giro, altra corsa. Ora si passa dalla Vitamina D alla Vitamina C nella pubblicazione (al solito nel titolo il link a Pubmed) liberamente scaricabile in basso: Potential interventions for novel coronavirus in China: A systematic review per il Journal of Medical Virology.


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Nella suddetta pubblicazione si legge chiaramente sulla Vitamina C:

Vitamin C is another water‐soluble vitamin and it is also called ascorbic acid, which means “no‐scurvy acid.” Vitamin C is best known for its role in the synthesis of collagen in connective tissues and acts as an antioxidant. Vitamin C also supports immune functions and protects against infection caused by a coronavirus. For example, Atherton et al had reported that vitamin C increased the resistance of chick embryo tracheal organ cultures to avian coronavirus infection. Vitamin C may also function as a weak antihistamine agent to provide relief from flu‐like symptoms such as sneezing, a running or stuffy nose, and swollen sinuses. Three human controlled trials had reported that there was significantly lower incidence of pneumonia in vitamin C‐supplemented groups, suggesting that vitamin C might prevent the susceptibility to lower respiratory tract infections under certain conditions. The COVID‐19 had been reported to cause lower respiratory tract infection, so vitamin C could be one of the effective choices for the treatment of COVID‐19.

Nostra nota. Qualche …luminare – probabilmente andato in corto circuito, quindi fulminato –  ha definito “fake” questa proprietà! [SARCASMO: ON] Complimenti! [SARCASMO: OFF].

Così come sulla Vitamina D:

Vitamin D is not only a nutrient but also a hormone, which can be synthesized in our body with the help of sunlight. In addition to its role in maintaining bone integrity, it also stimulates the maturation of many cells including immune cells. A high number of healthy adults have been reported to be with low levels of vitamin D, mostly at the end of the Winter season. In addition, people who are housebound, or institutionalized and those who work at night may have vitamin D deficiency, as do many elderly people, who have limited exposure to sunlight. The COVID‐19 was first identified in Winter of 2019 and mostly affected middle‐aged to elderly people. The virus‐infected people might have insufficient vitamin D. In addition, the decreased vitamin D status in calves had been reported to cause the infection of bovine coronavirus. Therefore, vitamin D could work as another therapeutic option for the treatment of this novel virus.

Ulteriore nota. Alcune vibranti critiche sono state mosse ad una pubblicazione dell’Università di Torino che riportava analoghe (e incontestabili) considerazioni. Pare siano seguìte minacce di taglio fondi per la ricerca. Complimenti!

Continuando in ordine alfabetico, non poteva mancare la Vitamina E:

Vitamin E is a lipid‐soluble vitamin and it includes both tocopherols and tocotrienols. Vitamin E plays an important role in reducing oxidative stress through binding to free radicals as an antioxidant. Vitamin E deficiency had been reported to intensify the myocardial injury of coxsackievirus B3 (a kind of RNA viruses) infection in mice29 and increased the virulence of coxsackievirus B3 in mice due to vitamin E or selenium deficiency. In addition, the decreased vitamin E and D status in calves also caused the infection of bovine coronavirus.

E gli Omega-3? Ma certo, anche loro:

Long‐chain polyunsaturated fatty acids (PUFAs) are important mediators of inflammation and adaptive immune responses. Omega‐3 and omega‐6 PUFAs predominantly promote anti‐inflammatory and pro‐inflammatory effects. They are precursors of resolvins/protectins and prostaglandins/leukotrienes, respectively. Begin et al had studied plasma lipids levels in patients with AIDS and had found that a selective and specific lack of the long‐chain PUFAs of omega‐3 series, which are found in high concentrations in fish oils. In addition, protectin D1, the omega‐3 PUFA‐derived lipid mediator, could markedly attenuate influenza virus replication via RNA export machinery. In addition, treatment of protectin D1 with peramivir could completely rescue mice from flu mortality. Leu et al had found that several PUFAs also had anti‐hepatitis C virus (HCV) activities. Therefore, Omega‐3 including protectin D1, which served as a novel antiviral drug, could be considered for one of the potential interventions of this novel virus, COVID‐19.

 

Conclusione

Noi ci auguriamo, una volta passata questa tremenda emergenza, che possano risvegliarsi le coscienze. Ci auguriamo che in tutti i paesi civili inizi – vera crociata – una guerra di liberazione dal potere farmaceutico, che – come denunciato da autorevoli autori, tra i quali alcuni premi Nobel per la Medicina – rappresenta il più micidiale strumento di corruzione, oppressione e dissoluzione nella storia dell’umanità.

A parte il radicale mezzo della nazionalizzazione, potrebbero esservi soluzioni intermedie. Così adottare leggi estremamente severe che riservino i poteri decisionali delle case farmaceutiche ed ogni attività di ricerca, editoriale e commerciale ad apposite commissioni statali; sancendo un diretto e inflessibile controllo della collettività; fissando pene (per episodi di corruzione, mercimonio, truffe, falsificazioni) uguali a quelle previste per il reato di strage e di omicidio premeditato pluriaggravato, e colpendo non solo i diretti e materiali responsabili, ma tutti i consiglieri, i sindaci, l’intero grosso azionariato e gli organismi di controllo inadempienti. Una legislazione che colpisca corruttori e corrotti. Di fronte al rischio di finire i propri giorni in galera (possibilmente ai lavori forzati) le sirene del denaro e dell’ambizione canterebbero assai fioche, e certi rodomonti dovrebbero tornare a ritentare pazientemente di superare concorsi universitari già affrontati senza successo.

Oggi muoiono di cancro più di 20 milioni di esseri umani all’anno (con percentuali pressochè uguali a quelle di 30 anni fa: fonte British Medical Journal), e molti altri milioni soccombono a malattie che potrebbero curarsi con esiti sicuramente migliori.

Fake? Lo abbiamo già esposto questo calcolo (il lettore interessato può visionare l’articolo: Ma quanto ci costano e con quali risultati?): morti di cancro ufficiali in Italia circa 180.000 l’anno (dato ottimistico a causa della parzialità di censimento del Registro dei tumori e dell’attribuire spesso la causa mortis all’ultimo evento contingente, e non alla patologia). Non teniamo conto che la cifra effettiva possa ipotizzarsi in 250/300 mila decessi. La percentuale della popolazione italiana (ca. 60 milioni) su quella mondiale (ca. 7,5 mld) é inferiore a 1%. Basta una calcolatrice per giungere – assai prudentemente – ai 20 milioni citati. Non crediamo che il nostro auspicio sia quindi eccessivo o ingiustificato.

Cominciando dal poco e dal nostro Paese, un appello sia fatto da tutti noi alle future compagini politiche, per il bene nostro, dei nostri figli dei nostri nipoti: si liberi la nostra società da torme ululanti di ignoranti, di poppa-denaro, di parassiti e falliti della medicina, di irresponsabili, di pseudo-scienziati da cabaret, di quacquaraquà arroganti e supponenti; ed anche da troppi -ologi che non hanno ancora compreso che sezionare il sapere fino alle dimensioni di un coriandolo costituisce il mezzo più sicuro per fare ristagnare il progresso scientifico e perdurare l’impotenza terapeutica nei confronti di troppi mali. Anche se dietro non ci fosse malizia e non vi fossero inconfessabili retroscena, converranno tutti che é doveroso, in umiltà, riconoscere proprie mancanze o insufficienze, e rimediare.

Come “Dio perdona tante cose per un’opera di misericordia” (Promessi Sposi), così può perdonare per un pentimento sincero.

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